mercoledì 4 settembre 2013

Incoming Storm


Pianeta: Meghnada II
Luogo: CGE (Centro Gestione Emergenze) presso il bastione comando di Bolitres, ex-caserma Arbitres, riadattato come Strategium delle forze di liberazione ed epurazione.
3° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 10:34

   La stanza non aveva finestre, solo porte rinforzate, degne del bunker quale era, situate ai quattro poli della sala. Di forma circolare, il CGE si sviluppava attorno al proiettore centrale in quattro anelli concentrici posizionati ad altezza crescente. Su ciascun livello vi erano svariate postazioni di controllo che, prima dell'invasione xeno, garantivano un'informazione costante e precisa riguardo lo svolgersi di manifestazioni pubbliche e di azioni dell'Adeptus Arbitres. Ora la sala aveva perso la "vivacità" precendente in favore dell'assoluto rigore portato dagli strateghi della Marina Imperiale e dai Soli Blu. A capo di tutto questo, seduto alla postazione che era appartenuta al Maresciallo degli Arbitres, situata tra il secondo e il terzo anello, era Raphael Lighter, il capitano della V compagnia dei Soli Blu. Erano arrivati in seguito alla mancata comunicazione da parte delle forze dei Cavalieri di Ultramar (CdU) riguardo alla situazione sul pianeta; una volta giunti in orbita la situazione si era rivelata ben peggiore di quelle che erano le aspettative degli ufficiali della spedizione. Una nuova forza si era unita al conflitto, la vorace bioflotta denominata "Bahamuth" dai tattici di questo settore della galassia. E i CdU? Una volta fatte sbarcare le prime forze su Meghnada si era scoperto che gli Space Marine guidati dal capitano-bibliotecario Abrael avevano dato vita ad una dittatura planetaria dopo la perdita di tutti i canali di comunicazione, proprio come era successo su Azati I. Guarda caso, la storia si ripeteva... e questa non poteva essere una coincidenza. Temendo appunto questo, Yark Solar (Maestro Capitolare dei Soli Blu) aveva inviato dal campo di battaglia sul pianeta Iridi una forza per indagare sull'accaduto, riuscendo anche ad ottenere l'aiuto di una squadra di Confratelli della Spada del capitolo dei Templari Neri, guidati dal Cappellano Kraus. Questi erano poi sbarcati a Nord nei pressi delle rovine di Sylconath, ma la feccia Necron si era rivelata difficile da purificare, per cui il contingente ivi dislocato aveva dovuto effettuare una "ritirata strategica".
   "Certo, una ritirata strategica..." Lasciati questi pensieri, Lighter si alzò dal suo scranno per esaminare nuovamente l'olomappa di Meghnada che compiva la sua lenta rotazione al centro della sala. Sylconath era illuminata in giallo, Manicarph in rosso, il formicaio Zanmobish in verde, Gnelkarth in beige, Outanvr in verde-acqua... Bolitres, l'unica città che erano riusciti a liberare e a salvarne gli abitanti, era colorata in blu. Su ciascun settore del continente capeggiava una bandiera che rappresentava la forza militare o razza che lo occupava: verde per quelle latte Necron, rosso per la biomassa Tiranide, bianco per i liberatori e blu per i Cavalieri di Ultramar... o per meglio dire, per quegli ERETICI SCOMUNICATI dei Cavalieri di Ultramar. Due attacchi portati dai suoi Space Marine (uno al formicaio, l'altro al vicino spazioporto di Outnavr), due fallimenti. Certo, erano poi riusciti a riprendersi la loro stazione energetica dalle grinfie degli Xeno, ma mantenere il dominio sul territorio erano tutto un altro paio di servobraccia...
   Lighter esaminò il CGE. Con lo sguardo spaziò da un capo all'altro del bunker, esaminando i volti dei presenti. Nicolau, un uomo sulla cinquantina neo-promosso alto marescillo degli Arbitres di Meghnada in seguito alla morte del suo predecessore, sedeva ad una postazione a circa dieci metri alla sua sinistra; vestiva una divisa grigia, che ne metteva in risalto la pinguetudine, con il simbolo del suo ordine (la bilancia stretta in un pugno) ricamato in verde e oro sul pettorale sinistro. Poco più in là vi era il contrammiraglio Eidol, l'ufficiale della Marina Imperiale addetto ai rifornimenti alla flotta in posizione geo-stazionaria nei cieli soprastanti Bolitres, intento a parlare con una guardiamarina che gli stava porgendo un d-pad (probabilmente contenente informazioni riguardanti quanti e quali rifornimenti mandare alle navi). Erano stati soprattutto gli ufficiali della Marina a premere per l'attacco portato allo spazioporto: se Lighter e i suoi Soli Blu fossero riusciti a conquistarlo avrebbero fornito un punto di atterraggio sicuro ai mezzi da sbarco, permettendo l'arrivo di nuove forze e rifornimenti in abbondanza. Il fatto di non essere riuscito nell'impresa stava contribuendo a creare un clima di tensione tra la Marina e i Soli Blu.
   Raphael studiò per un attimo ancora la figura del contrammiraglio: era un uomo giovane (aveva 34 anni), capelli neri, occhi castani, un viso magro e affilato così come il corpo; era evidente che la divisa (del colore blu scuro proprio del personale navale) che indossava gli era un po' larga, ma lui sembrava non curarsene. Numerose medaglie gli abbellivano il corpetto, indicando quale fulminante carriera Eidol Baris avesse avuto: divenuto capitano di vascello a 25 anni su raccomandazione del padre, si distinse nelle battaglie presso la cintura di anelli di Setian III contro un incursione Eldar e nella difesa di Azio da una flotta orkesca. Il vero salto di qualità lo aveva avuto nella campagna per il sistema di Savla: sfruttando la rotazione del pianeta, aveva guidato una gruppo composto da tre incrociatori ad attaccare le retrovie della formazione dei traditori del Caos, perdendo soltanto una nave. Nelle ore seguenti il grosso della flotta lealista aveva portato l'attacco nel cuore della formazione nemica, ancora impegnata a rischierarsi dopo l'inseguimento degli incrociatori di Eidol. Lighter era stato uno di quelli che aveva supportato l'idea del ragazzo di aggirare lo schieramento dei traditori, giudicato da altri suoi pari un piano folle, irrealizzabile e suicida. Ora quello stesso uomo, ritenuto inizialmente l'ennesimo raccomandato priva di alcuna abilità, sedeva nel suo Strategium quale ufficiale di spola tra le alte sfere della marina e la compagnia di Space Marine, con lo scopo di apprendere meglio l'arte tattica e di poter salire al rango di ammiraglio.
   "Devo smetterla di pensare alle glorie passate... ed incominciare a preoccuparmi di convincere quella testa dura di Kraus." Lighter si riscosse dai suoi pensieri ancora una volta, era troppo distratto quella mattina. Poche erano le battaglie vinte dalle sue forze in questa campagna, e lui doveva porvi rimedio. In quel momento la porta corazzata che si trovava dal lato opposto della sala rispetto al punto in cui si trovava si aprì ed entrarono tre figure in armatura potenziata: il cappellano Kraus, leader delle forze dei Templari Neri, guidava il gruppetto, chiaramente innervosito dalla presenza di Brandiel, il bibliotecario dei Soli Blu, che camminava al suo fianco sinistro; sulla destra procedeva Kadmion, il maestro della santità della V compagnia, reduce dal campo di battaglia dello spazioporto. I tre si posizionarono nel centro del CGE, vicini all'oloproiettore aspettando che lui li raggiungesse. Lighter scese dalla platea, sentendo puntati addosso gli sguardi di buona parte dei presenti. Non indossava la sua armatura potenziata ma una semplice tunica blu con un sole bianco sul petto e uno sulla schiena, la possente muscolatura messa in rilievo dalla seta. La pelle del viso era abbronzata, mentre quella del resto del corpo era pallida così come ci si aspetterebbe da chi indossa sempre un'armatura potenziata. Quando si trovava sul campo di battaglia era solito indossare un potenziamento cibernetico sull'occhio sinistro, mentre preferiva lasciarlo da parte quando stava nel suo Strategium, in questo caso nel CGE. I lineamenti del volto, una volta morbidi e considerati affascinanti dalle ragazze del suo pianeta d'origine, erano stati resi marcati e duri dalla trasformazione in Space Marine. Il cranio era pelato; quando Brandiel lo aveva visto così e gli aveva chiesto perchè si fosse rasato, Lighter gli aveva risposto che i capelli non deviano i proiettili. Gli occhi erano rossi, penetranti o indagatori a seconda della situazione... ed ora erano penetranti.
   "Ben arrivati confratelli. Bando ai convenevoli ed arriviamo subito al dunque: vi ho fatti chiamare per impartirvi i vostri nuovi ordini. Kraus, ti sarei grato se facessi ritorno alla Martello della Giustizia insieme ai tuoi veterani per prendere parte come squadre da abbordaggio in vista del ritorno della flotta tiranide."
   "COSA?!?" gridò l'interessato "Lighter, noi Templari Neri siamo stati inviati qui su richiesta del vecchio Yark per aiutarti a sbarazzarti di quegli sporchi eretici dei Cavalieri di Ultramar, e tu cosa fai? CI MANDI A COMBATTERE DEGLI XENO CHE NEANCHE SONO QUI!!"
   Un silenzio tombale calò sul bunker. Ogni persona nella sala aveva lasciato i suoi doveri per assistere allo scontro tra i due Space Marine, chiedendosi chi l'avrebbe spuntata. Lighter, già irritato dall'andamento della guerra, non potè sopportare lo sbotto irrazionale avuto dal cappellano.
   "Kraus, tu sei stato mandato qui per aiutarmi a bruciare gli eretici, questo sì. Ma ora se mi permetti la situazione è ben diversa: due razze aliene hanno invaso il pianeta e questa non è più una semplice epurazione di traditori, ma una lotta per la sopravvivenza di questo pianeta! Tu sei un pastore di anime, non uno stratega scelto per comandare una forza di liberazione, quindi non azzardarti mai più a mettere in discussione in maniera così radicale i miei orini, CHIARO? Tu mi servi là sopra con i tuoi uomini perchè voi Templari Neri siete esperti nel combattimento senza quartiere tipico degli abbordaggi spaziali; le vostre armature tattiche corazzate si dimostreranno fondamentali nel caso in cui si dovesse arrivare ad un abbordaggio. Mi servi là sopra Kraus per infiammare gli animi dei combattenti come solo un cappellano investito dei Templari Neri sa fare. Mi servi là sopra perchè dubito che il personale delle navi abbia mai affrontato la minaccia Tiranide, mentre tu hai combattuto contro la Kraken. Mi servi là sopra per addestrare tutti a far fronte ai combattimenti che inevitabilmente ci saranno una volta che la bioflotta sarà tornata a riprendere ciò che ha lasciato. I miei uomini mi risultano tutti indispensabili per portare avanti il tipo di offensiva che è nei miei piani, quindi dovrai fare affidamento solo sulle compagnie di Marines che troverai. Ora capisci perchè devi tornare alla flotta? Hai altre obiezioni, cappellano?"
   Dalle labbra serrate di Kraus uscì un sibilo interpretabile come un sì. L'espressione del suo viso, notevolmente indurita dalla perdita di entrambi gli occhi e dal loro rimpiazzo con due impianti cibernetici, era granitica. Ogni suo lineamento esprimeva le emozioni furiose che si stavano scatenando nel suo animo. Dopo qualche secondo di tempesta interiore riuscì a chiedere: "Per quanto dovremo stare sulla Martello della Giustizia?".
   "Fino a che la flotta tiranide non rappresenterà più un problema o io avrò bisogno delle vostre lame sul continente. Contrammiraglio Baris, segui il cappellano e illustragli sia il suo piano di volo che la strategia elaborata dall'ammiraglio Malink nel caso in cui la bioflotta Bahamuth dovesse ricomparire."
   "Sarà fatto, capitano Lighter".
   Il cappellano lasciò il CGE a passo di carica per sbollire la rabbia dell'umiliazione appena subita. L'armatura nera del suo ordinamento era una perfetta espressione dell'umore del vecchio soldato. A ruota lo seguiva Eidol, costretto a correre per non essere lasciato indietro, con un d-pad in mano. Una volta che la porta corazzata si fu richiusa dietro di loro, l'atmosfera all'interno del bunker si rilassò notevolmente; gli ufficiali ripresero ad analizzare i dati che passavano incessantemente sugli schermi mentre i servitori si occupavano dei bisogni dei presenti.
   "Non so se hai fatto bene a mandargli dietro il tuo pupillo, Raphael. Potrebbe farlo tornare traumatizzato o addirittura non farlo tornare affatto. Sai com'è Kraus..." disse Brandiel, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi mentre pronunciava queste parole.
   "Quante volte devo ricordarti, bibliotecario Brandiel, che devi chiamare il capitano mettendo la sua carica accanto al suo nome? Idem per il cappellano Kraus. Gli avete certamente dato una bella strigliata, capitano. Un cappellano non è tipo da dimenticare gli affronti che gli vengono mossi." ribattè Kadmion.
   "Il cappellano Kraus sarà pure privo di buon senso, ma sa fiutare il valore e il contrammiraglio Eidol ce ne ha da vendere, quindi Brandiel non ti devi preoccupare." il viso di Lighter si rilassò visibilmente "Ma dov'è Ephaestus?"
   "Il maestro della forgia è rimasto al fronte orientale, capitano. Dopo aver perso la battaglia difficilmente riusciremo a tenere il bastione comando di Outanvr, dunque si è ritirato con le sue forze al manufactorum per rinforzarne le mura perimetrali e per garantire che la produzione non subisca intoppi di sorta."
   "Va bene, condivido la sua strategia." Lighter rivolse uno sguardo deciso ai suoi due fratelli.
   "Brandiel, Kadmion, è giunta l'ora di passare al contrattacco vero e proprio. Convocate i miei Space Marine nella piazza d'armi per le 15:00. Esporrò il mio piano a tutti."

Pianeta: Meghnada II
Luogo: Piazza delle Armi di fronte al bastione comando di Bolitres
3°settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 15:00

   Raphael Lighter, capitano della V compagnia di Soli Blu, si presentò indossando l'armatura dell'artefice propria del suo rango. La ceramite bianca risplendeva nella luce del primo pomeriggio, il mantello blu si gonfiava al vento, il proteggi-collo era a foggia di aquila bicefala. Alla vita vi era il fodero della Lama del Sole, l'antica lama reliquia forgiata sull'ormai perduto mondo capitolare dei Soli Blu. L'assenza dei guanti mostrava la protesi bionica che Lighter aveva al posto di metà della mano sinistra. Una volta salito sul podio rialzato, si girò verso gli uomini radunati di fronte a lui. Centodieci tra nuovi coscritti e vecchi Space Marine erano in piedi di fronte alla pedana, occupando con la loro mole e i loro ranghi serrati poco dello spazio dell'immensa piazza d'armi. Erano venuti ad assistere al suo discorso anche alcune compagnie di Marines della flotta conle loro uniformi blu scure e i fucili automatici in posizione di saluto. Erano presenti anche molti Arbitres in divisa grigia e armatura verde. Il resto della piazza era occupato dalla gente comune, venuta ad ascoltare il discorso che il comandante delle forze di liberazione avrebbe fatto.
   "Vedo che qualcuno mi ha fatto il favore di estendere la notizia del mio discorso a molte più persone di quelle che mi sarei aspettato di trovare."
   Al commento di Lighter rispose la voce di Nicolau Chet: "Mi perdoni capitano, ma avevo sentito del vostro proposito giù al CGE e non ho potuto fare a meno di prodigarmi per rendere l'evento quanto più... come dire... "visibile" fosse possibile." Un sorriso mellifluo affiorò sulle labbra dell'Arbiter.
   "Alto maresciallo, la ringrazio dello sforzo. Sarò felice di parlare anche alla popolazione di Bolitres."
Che infida serpe... Lighter aveva ormai preso le misure da Nicolau, e sapeva cosa aspettarsi da lui. Convocare la popolazione, i Marines e gli Arbitres era un tentativo di guadagnare punti agli occhi dei nuovi arrivati. Evidentemente il fatto di essere stato trovato rannicchiato nell'angolo di una stanza con i pantaloni bagnati rodeva ancora i pensieri dell'alto maresciallo.
   Dopo aver fatto un profondo respiro, incominciò a parlare: "Space Marine dei Soli Blu, Marines dell'ammiraglio Malink, Arbitres e popolo di Bolitres, vi ringrazio per essere venuti. Non mi aspettavo di dover parlare con così tante persone, ma alla fine l'alto maresciallo Chet ha fatto bene a convocarvi tutti. Sono passate tre settimane dall'inizio della Campagna di Liberazione di Meghnada e i progressi da noi fatti sono risultati inferiori alle nostre aspettative. Zanmibosh è ancora nelle mani degli eretici Cavalieri di Ultramar, i nostri sforzi di riprendere Sylconath si sono rivelati infruttuosi. I campi di battaglia di Outanvr sono gli unici ad essere risultati soddisfacenti, ma l'arrivo dei traditori complica le cose. Lo ammetto, non ho usato tutte le forze a mia disposizione per riconquistare il continente e di questo me ne rammarico. Ho preferito usare tattiche che reputavo avrebbero ridotto il numero dei nostri caduti, non facendo però altro che compromettere l'andamento della guerra in queste prime settimane." Fece una pausa per assicurarsi di avere l'attenzione di tutto l'auditorio.
   "Ora tutto cambierà. Riprenderemo questo mondo non con l'intelligenza, non con la tattica, ma con il valore, l'adamantio e il sangue! Combatteremo come combattevano i nostri predecessori, centimetro per centimetro, pollice per pollice! Ci riprenderemo ogni città pagando il giusto tributo in vite, ci immoleremo per la causa più alta: la sopravvivenza del genere umano!!" Urla e strepiti provennero dalla folla antistante. Erano pronti per il gran finale.
   "Gli involucri di metallo che contengono le povere menti Necron cadranno ai nostri piedi, rotti e vuoti! Le corazze di chitina dei Tiranidi ribolliranno del loro sangue quando gli strapperemo il cuore dal petto! La pelle dei Cavalieri di Ultramar brucerà delle fiamme della giustizia, condannandoli ad una morte lenta e dolorosa in modo da poter espiare le proprie colpe davanti agli occhi dell'Imperatore! IN GINOCCHIO, MIEI GUERRIERI!!" Ogni uomo, ogni donna e ogni bambino presente in quel momento nella piazza d'armi si abbassò.
   "Ricevete la benedizione dell'Imperatore. Che la sua luce illumini le vostre vite, che vi indichi la via della salvezza!" Lighter si immaginò il cenno d'assenso che Kadmion doveva avergli rivolto all'udire quelle parole. "La vostra mano non tremerà, la vostra fede non vacillerà, la vostra mira non vi tradirà. Alzatevi! ALZATEVI! Siete soldati dell'Imperatore... E NON CONOSCERETE MAI LA PAURA!!" Un boato di voci e grida investì il podio. Tutte le gole riunite ivi cantavano la loro fede, la loro fiducia, il loro coraggio. C'era chi inneggiava al Signore dell'Umanità, chi a Raphael Lighter, chi addirittura all'alto maresciallo Chet.
   "Questo..." pensò il capitano della V compagnia "... è il suono della tempesta che arriva."

2 commenti:

  1. Bello, finalmente dopo un anno torna un post ahaha
    "Un altro paio di servobraccia"? XD LOOOOL

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  2. Un ritorno... con stile. :3 Ho deciso che farò un post così ad ogni fine turno di campagna, così la documento per le mie forze con un bel po' di backgroung.

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