martedì 22 settembre 2015

The "GRAN FINALE" Part 2

Pianeta: Meghnada II
Luogo: CGE (Centro Gestione Emergenze) presso il bastione comando di Bolitres, ex-caserma Arbitres, riadattato come Strategium delle forze di liberazione ed epurazione.
Fine 4° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 15:15

   La stanza in cui si trovava non era stata costruita pensando ad un individuo della sua stazza. I muri, precedentemente adornati da onoreficenze ed opere d'arte, erano ricoperti da mappe piene di segni e da rapporti da unità dislocate sul territorio. Finestre non ce n'erano mai state, anche perchè metterle in una stanza 150 metri sotto il suolo sarebbe stato difficile. L'unica porta dava sul cuore pulsante del CGE, luogo dove veniva tenuta sotto controllo la situazione a livello planetario, nonchè mantenute le comunicazioni con la flotta orbitante. Gli unici pezzi d'arredamento presenti nell'ex ufficio dell'Alto Maresciallo erano una scrivania ingombra di fogli e degli schedari stracolmi nella parte più lontana dalla porta.
   Sull'unica sedia della stanza sedeva Raphael Lighter, capitano della V compagnia dei Soli Blu, impegnato nello studio degli ultimi rapporti provenienti dal fronte. Ad Est il Bibliotecario Brandiel aveva preso il controllo del manufactorum "Magna Manus", sconfiggendo le orde Tiranidi perdendo pochi uomini. Il Techmarine Maechios, apprendista del Maestro della Forgia Ephaestus, era andato sul luogo per rendere di nuovo produttiva la struttura, sostituendo Brandiel, nuovamente impegnato in un'offensiva contro la Grande Divoratrice. Il rapporto successivo trattava di un attacco subito dal manufactorum, ad opera dei Tiranidi, respinto senza troppe difficoltà.
   Raphael posò i fogli sul tavolo e si passò una mano sul cranio rasato, detergendo la fronte dalle gocce di sudore causate dall'ambiente caldo e chiuso della stanza. Si alzò in piedi e, cercando di mettere in moto muscoli fermi da troppe ore, si mise a camminare per la stanza, dirigensosi verso l'unica porta. Prima ancora che potesse aprirla, questa fu spalancata da fratello Amoch, lo Space Marine addetto alle comunicazioni con l'incrociatore leggero classe Endevour "Figlia del Barbaro". Il frastuono delle voci dello strategium entrò nell'ufficio.
   "Capitano." Ad accompagnare la parola aggiunse un breve inchino. Lo sguardo era preoccupato. "Abbiamo ricevuto notizie dalla flotta dell'avvistamento di un incrociatore solitario che si dirige verso questo pianeta." Prima ancora di finir di parlare, porse un d-pad al suo interlocutore.
   Un brivido percorse la schiena del comandante. "Un incrociatore solitario?" sbottò Lighter nello stesso momento in cui accettava l'oggetto dalle mani del suo subordinato. "E' imperiale o alieno?" chiese scorrendo velocemente i dati sul piccolo schermo.
   "Imperiale, capitano." Rispose Amoch, spostando il proprio peso da un piede all'altro, come se la natura stessa dell'astronave in arrivo lo mettesse in grande agitazione. E poche erano le cose che potevano agitare un Astartes.
   "E cosa ci fa un'astronave imperiale da sola in una zona di guerra senza aver prima mandato un messaggio tramite i suoi astropati?"
La risposta gli venne contemporaneamente dal d-pad e dall'uomo in piedi davnti a lui.
   "E' l'Inquisizione, capitano."
   Il caos dello strategium si zittì alle orecchie di Raphael.

Il giorno dopo...

Pianeta: Meghnada II
Luogo: aeroporto "Santa Sabbat" di Bolitres, riadattato come punto d'attracco orbitale per i mezzi di rifornimento da e verso la flotta orbitante di liberazione.
Fine 4° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 23:49

   Non ci sarebbe stato alcuna festa di benvenuto, nè canzoni per elogiare le geste degli ospiti in arrivo. L'arrivo della nave dell'Inquisizione era stato un fulmine a ciel sereno. Poche erano state le informazioni scambiate tra la flotta dei Soli Blu e la solitaria nave, qualsiasi delucidazione sul perchè questi servi dell'Imperium si fossero recati in questo settore ritardata ad un incontro privato tra l'Inquisitore e il capitano degli Space Marine.
   L'astronave ci aveva messo un giorno per arrivare in orbita attorno a Meghnada II, e una volta raggiunta la posizione corretta era iniziato lo sbarco del personale di terra assieme a tutta la loro attrezzatura. Per ultima era discesa la Thunderhawk personale dell'inquisitore, un aeromobile bianco con la "I" dell'inquisizione in rosso ben evidente sulle sue ali e sulle sue fiancate. Sulla piattaforma di atterraggio si trovava un piccolo gruppo di persone, tra Astartes ed alti funzionari del luogo. Ai suoi bordi era schierata una linea di Arbitres pronti ad intervenire. Insieme a Lighter vi erano il cappellano Kadmion, guida spirituale della V compagnia, l'alto maresciallo Nicolau dell'Adeptus Arbitres e il contrammiraglio Eidol. Presenziava anche l'alto ecclesiarca Von Gau, capo della chiesa dell'Imperatore su Meghnada II. Il capo dal lato dei Soli Blu, si intende.
   Mentre il velivolo completava le manovre di atterraggio, posizionando la rampa frontale in modo da far scendere i suoi passeggeri direttamente verso coloro che li stavano aspettando, Raphael si rivolse a coloro in piedi vicino a lui. "Signori, vi prego di ricordare che il nostro ospite è un membro della Santa Inquisizione, quindi vi consiglio di tenere a freno le vostre lingue quanto più possibile e parlare solo se richiesto." Fece una breve pausa. "E lei, alto maresciallo, dovrà controllarsi più di ogni altro. Gli inquisitori non sono benevolenti come me".
   Ciò a cui si stava riferendo era un evento successo pochi giorni prima. Per ordine dello stesso Nicolau alcuni Arbitres erano stati mandati, di notte, a rubare le scorte degli ufficiali della Marina Imperiale solo perchè il loro capo era invidioso del trattamento che questi ricevevano da parte degli Astartes rispetto a lui. Purtroppo per lui, questi uomini erano stati beccati e avevano subito confessato il tentativo di compiere il misfatto, ponendo l'alto maresciallo in una posizione scomoda. Lighter, dal canto suo, per evitare la nascita di troppi dissapori tra i ranghi del suo esercito, aveva deciso di insabbiare la faccenda. Se però fosse successo ancora qualcosa del genere, sarebbero stati presi provvedimenti seri. Molto seri.
   Nicolau Chet si mosse a disagio nella sua alta uniforme. "Non me ne dimenticherò, capitano. La ringrazio dell'avviso." Fu la risposta pronunciata a denti stretti.
   Come se aspettasse solo la fine di questo scambio di battute, il portellone della Thunderhawk si aprì, facendo uscire dal suo interno sei sagome in armatura nera. Sei sagome di Space Marine, membri della Guarnigione della Morte. Divisisi in due gruppi da tre, si posizionarono ai lati della rampa come picchetto d'onore per l'inquisitore. Dei sei, solo tre simboli erano visibili dal punto di vista di Lighter: Templari Neri, Salamandre e Carcharodons. Tutti capitoli famosi, rinomati per le loro grandi abilità marziali. La sua attenzione poi si concentrò su chi stava scendendo dall'aeromobile. L'inquisitore vestiva un'armatura potenziata di ceramite nuda, un mantello bianco e decorazioni rosse sui bordi dei vestiti, anch'essi candidi come la neve. Sottobraccio teneva un elmo con una grande "I" rossa sopra, al fianco una spada potenziata degna del suo rango. I capelli erano biondi e tagliati corti, gli occhi di un nero profondo. Il naso aguzzo era stato spezzato in più punti, mentre la mascella era sostituita da una protesi meccanica dalla finitura elegante. Portava un paio di grandi baffi biondi e sulla fronte il marchio dell'inquisizione. Il fisico era imponente, segno di un uomo che non stava solamente seduto dietro una scrivania. Alla sua destra marciava un prete dall'aspetto trasandato che cercava di darsi un contegno. Forse il confessore dell'inquisitore? Alla sua sinistra arrancava una grossa scimmia dalla pelliccia rossa e dagli occhi di un blu alieno, con le dita adornate da anelli magnificamente lavorati. La tensione nell'aria alla vista del trio crebbe enormemente, poi il suo membro più importante parlò con voce quasi meccanica ma comunque dotata di colore.
   "Salute a voi, signori. E' una bella notte per sbarcare su un pianeta, non credete?" Queste furono le prime parole dell'inquisitore, pronunciate probabilmente per ammorbidire la dura atmosfera.
   "Invero lo è. Benvenuto su Meghnada II, Inquisitore. Sono Raphael Lighter dei Soli Blu, capitano della V compagnia nonchè capo di questa spedizione." Fu la risposta di convenienza dell'Astartes. "Questi che sono con me sono il cappellano Kadmion, membro del Reclusium del mio capitolo; l'alto maresciallo Nicolau Chet, comandante in capo degli Arbitres fedeli all'Imperatore; il contrammiraglio Eidol Baris è qui in rappresentanza dell'ammiraglio Malink, attualmente impegnato a controllare la flotta orbitante; l'alto ecclesiarca Bern Von Gau, rappresentante della volontà dell'Imperatore nonchè protettore della fede dei Suoi cittadini qui su Meghnada II." Ad ogni nome e ad ogni titolo seguirono i consueti inchini in onore del visitatore, il quale ricambiò cordialmente ogni omaggio.
   "E' un grande piacere per me conoscere tutti voi, signori. Sono l'inquisitore Klaus Noel dell'Ordo Xenos, e vengo qui su Meghnada per porre fine alle minacce dei nemici che stanno bussando alla vostra porta." Le parole furono accompagnate da quello che poteva sembrare un sorriso. Difficile capirlo... "Questo è padre Petrus, mio confessore nonchè mio aiutante nelle questioni riguardanti la nostra grande Ecclesiarchia." L'uomo emise un saluto quasi gutturale e si inchinò maldestramente. Per quanto i suoi vestiti fossero pultiti e lui stesso tirato a lucido al meglio delle sue possibilità, si intuiva che sia loro che il loro portatore avevano visto giorni migliori. Il fisico rispecchiava quasi quello dell'alto maresciallo, cioè un corpo pingue, ma privo di quella mollezza propria di Nicolau. "Quest'altro è Ki'Na'Hun, un Jokaero al mio servizio da molto tempo." La scimmia sembrava possedere modi più garbati del prete, visto che si esibì in una complicata riverenza per ognuno dei presenti.
   Nel frattempo la sua guardia d'onore si era riposizionata alle sue spalle. Ora erano visibili anche i simboli capitolari degli altri tre Space Marine. Quello che chiaramente era il capitano portava le insigne degli Ultramarine, un altro apparteneva al defunto capitolo delle Falci dell'Imperatore e l'ultimo...aveva un sole blu in campo bianco. Era un suo confratello.
   "Vi presento il capitano Taris degli Ultramarine e la sua unità, tutti membri della Guarnigione della Morte al mio comando." La sua voce tradiva punte di orgoglio nonchè di pretenziosità, come se volesse dimostrare di essere abbastanza influente da avere al suo seguito addirittura una squadra di Astartes. "Assieme a lui abbiamo i fratelli Vul'Ter delle Salamandre, Sanguis dei Carcharodons, Nitral delle Falci dell'Imperatore, Bernhart dei Templari Neri ed anche un vostro confratello, capitano: Emaric dei Soli Blu." L'intera squadra alzò le proprie armi in saluto ad un cenno del loro capitano, e sia Lighter che Kadmion fecero lo stesso.
   "E' un onore fare la conoscenza di membri di tanti capitoli diversi uniti sotto un unico scopo, un'unica bandiera." Disse Raphael. "E' un onore per noi conoscere un capitano tanto rinomato quanto lei, Lighter dei Soli Blu. Ho trovato ispirante la sua vittoria su Savla contro le forze del Caos. Ha dato un po' di pace ad un sistema oberato dal peso della guerra da troppi anni." Rispose Taris.
   L'Astartes rimase un po' spiazzato da questo complimento improvviso. "Mi fa piacere che lei conosca la battaglia di Savla. Potremmo anche parlarne, se volesse. Qui con noi abbiamo il fautore di quella memorabile vittoria," Indicò Eidol. "ma ahimè, c'è la guerra su questo mondo. Presumo che la vostra presenza qui non sia casuale. O mi sbaglio?" I suoi occhi vagarono sui suoi nuovi ospiti, fermandosi sull' inquisitore.
   Tutta l'attenzione di Klaus Noel si concentrò su Lighter. Era come se i suoi occhi neri come le profondità dello Spazio stessero cercando di sondare l'anima del capitano. "Ha ragione, Sole Blu. Non sono qui per caso. Ma la prego di rimandare a domani qualsivoglia riunione avesse intenzione di tenere non appena fossi sbarcato. Non è nè il momento nè il luogo per parlare di certi argomenti. E neanche il pubblico è appropriato." Ogni traccia di calore era scomparsa dalla voce dell'inquisitore.
   Lighter ricambiò lo sguardo penetrante con i suoi occhi rosso fuoco. "Ci terrei ad essere informato al più presto delle vere ragioni della sua visita qua su Meghnada. Ho una guerra da mandare avanti, uomini fedeli all'Imperatore muoiono ogni giorno. Prima mi dirà cosa la porta qui, prima potremo fare in modo che tutto sia finito a vantaggio suo e mio. E spero che possa darmi informazioni utili per combattere i nostri nemici, che qui su Meghnada sembrano più numerosi e agguerriti che mai." Fu la risposta stizzita di Lighter. Il consiglio che aveva precedentemente dato ai suoi compagni non valeva per lui. Lui era un Astartes, fiero ed indipendente. Non sarebbe stato di certo dichiarato eretico solo per aver parlato male a qualcuno.
   "Va bene." Concesse l'inquisitore. Tenne gli occhi fissi sul Sole Blu. "Avevo immaginato che i fatti avrebbero preso questa piega. Le dirò tutto ciò che le compete sapere ma non una parola di più. E ora ci porti al suo strategium. Abbiamo molte cose di cui parlare."

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