Pianeta: Meghnada II
Luogo: Spazioporto "Luce di San Gervasius" presso città di Outanvr
4° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 5:46
"Due minuti all'arrivo sul campo di battaglia." I commlink di ogni passeggero crepitarono per qualche secondo ripetendo le parole del pilota.
"Pronti allo sbarco, Marine!" Il simbolo del sole blu raggiante risaltava sugli spallacci dei presenti e sulla carena della Stormraven. Dieci Veterani dell'Avanguardia dei Soli Blu aspettavano pazienti che il portellone di sbarco frontale si aprisse per potersi scatenare su quegli sporchi eretici dei Cavalieri di Ultramar. Dieci Space marine più uno: Raphael Lighter. Il capitano della V compagnia aveva deciso di scendere in campo personalmente durante la conquista dello spazioporto, e così era stato. Dopo le prime scaramucce le sue forze erano riuscite ad aprirsi un varco nelle lacunose difese esterne della struttura, penetrandovi a fondo. Era stato troppo facile, la trappola era certa ed ora è scattata. Un contingente di moto, guidate dal capitano Hauser e supportate da alcune aeronavi da trasporto, era sbucato all'improvviso per colpire duro ed in fretta. Lighter fortuitamente si trovava già in volo con la sua squadra di Veterani e il Dreadnought corazzato "Bellos" quando il pilota aveva ricevuto la richiesta di aiuto di Ephaestus, il quale si trovava nelle linee difensive provvisorie a Nord per fare un sopralluogo delle strutture.
I motori a reazione erano spinti al massimo, nessun ritardo sarebbe stato concesso. Lighter sapeva di aver a che fare con degli ottimi tattici, ma non si aspettava una contromossa dei Cavalieri di Ultramar così repentina. Negli ultimi minuti aveva ricevuto diverse altre comunicazioni che parlavano di un assalto su tutti i fronti delle prime conquiste Lealiste.
"Un minuto all'arrivo sul campo di battaglia." Pochi cenni d'intesa e la squadra era pronta. Veterani con almeno un centinaio di anni di combattimenti alle spalle preparavano in silenzio rituale pistole e lame. Nel commlink proruppe un'imprecazione confusa e monotona: era Bellos che si lamentava. Non era facile da accettare per un Dreadnought essere trasportato come un bidone da un mezzo che si poteva schiantare o essere schiantato da un momento all'altro.
"Nemico agganciato!" Il cannone d'assalto della Stormraven iniziò ad eruttare una valanga di colpi, seguito dallo schiocco del Multitermico di prua e dal rombo di un missile in partenza. Non furono pochi i colpi che rimbalzarono sulla carena del velivolo, lasciando come traccia del loro passaggio soltanto graffi.
I motori diminuirono la potenza. I freni aerodinamici erano tesi al massimo. Un attimo ancora e il carico di morte che il velivolo trasportava si sarebbe riversato nella pugna. Un attimo ancora... il portellone si abbassò.
L'odore del sangue, del fuoco, della terra investi il compartimento stagno. Pochi secondi e la squadra veterana era schierata. Lighter scese per ultimo, prendendosi il tempo di scrutare il campo di battaglia. Pochi erano i suoi marine ancora in piedi, i più giacevano a terra menomati, feriti... morti. Per un breve attimo scorse la figura di Ephaestus intenta a porre fine alle sofferenze di alcuni traditori, per poi venire inghiottito da una nuvola di polvere. Esattamente davanti a Raphael e alla sua squadra stava il gruppo comando del capitano Hauser al completo a cavallo delle proprie moto. Nessun bersaglio poteva essere migliore per vendicare i Soli Blu caduti quel giorno.
"Per Meghnada! CARICA!" L'ordine era stato dato. Quelli della squadra veterana furono i movimenti fluidi e compassati di chi è abituato a questo genere di cose. Il fuoco di reazione del nemico non bastò a fermarli. Il corpo a corpo era incominciato!
Lighter superò di salto la barricata e ancor prima di atterrare si trovò a fronteggiare la canna di un Requiem puntata alla sua testa, ma il possessore non fu abbastanza veloce da premere il grilletto. Un maglio potenzito gli strappò il fucile, un altro il polso. L'attimo dopo una moto giaceva per terra e il suo cavaliere poco distante, disarcionato e lasciato in balia del nemico.
Hauser, resosi conto della minaccia che Lighter costituiva, diede di gas e, falciando un veterano lealista, si portò davanti a Lighter. La sua lama reliquia calò e... fu parata. Il coraggioso capitano dell'Imperium aveva visto il movimento dell'eretico, intercettandone il fendente con un guanto prima che questo raggiungesse la testa scoperta.
Mentre la guardia di Lighter era impegnata a sterminare gli avversari tra i due capiani venne ingaggiato un aspro combattimento. Tra colpi di spada, pugni e parate con lo scudo entrambi i capitani avevano subito diversi danni, lasciando soprattutto Hauser indebolito e malsicuro sulla sua moto. Con un ultimo disperato sforzo il reietto si lanciò in un ultimo assalto. La sua grande spada penetrò nelle difese di Lighter raggiungendo l'attaccatura della spalla sinistra. Allora la trappola si chiuse.
Afferrata la sacra lama con la mano sinistra, ormai indebolita, e compiendo una giravolta riuscì a strapparla dalle mani del nemico e una volta completato il giro arrivò di gran carriera il pugno destro sullo scudo dell'avversario, che non resistette all'urto. Frantumata l'ultima protezione, Hauser si vide ormai condannato. Un colpo di ascia potenziata gli ruppe il motore della moto, una gragnuola di spade a catena fece il resto del lavoro.
Gravemente ferito e stordito, il capitano traditore fu salvato dalla provvidenziale carica dei suoi motociclisti che, nonostante le perdite, riuscirono a strappare il loro comandante dalle braccia degli Angeli della Morte. A quel punto Lighter si diede al loro inseguimento, sapendo però di non poter competere con la velocità dei suoi nemici. Guardatosi intorno per carcare un altro bersaglio, individuò un gruppo di esploratori nemici nascosti in una rovina poco distante.
"Squadra, a me! Pronti alla carica! Nemici ad ore 10, pronti al combattimento corpo a corpo." Con la loro consueta prontezza di riflessi, i suoi Space Marine si fiondarono verso i cinque novizi eretici. Il combattimento fu tanto rapido e brutale che non vale la pena di raccontarlo, i difensori non riuscirono ad opporre alcuna resistenza.
Pianeta: Meghnada II
Luogo: Spazioporto "Luce di San Gervasius" presso città di Outanvr
4° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 6:13
Le squadre di soccorso lavoravano alacremente. La battaglia era stata veloce e brutale, non aveva lasciato scampo neanche ai più forti tra i suoi uomini. Dopo la ritirata del nemico verso le proprie posizioni quello che era rimasto era solo morte e distruzione. I corpi di Space Marine di ambo le fazioni giacevano riversi sul terreno. Molti erano quelli che nonostante le ferite si sarebbero salvati ma sarebbero potuti tornare a combattere solo dopo mesi di riabilitazione e dopo l'installazione di protesi bioniche.
Lighter coordinò come sempre in prima persona le operazioni. Era lì quando Ephaestus fu portato via con i feriti più gravi sulla Stormraven. Il Maestro dell Forgia aveva perso praticamente metà del corpo a causa del colpo di multitermico di un Dreadnought nemico. Eppure, viveva ancora. Forse era merito della benevolenza dell'Imperatore, forse del Dio Macchina, forse la semplice forza di volontà del Tecnoprete stesso... ma non aveva importanza in questo momento.
"Amico mio, sopravvivi. Mi servirai ancora in questa guerra, hai ancora un compito da terminare."
"Lighter... io... resisterò e... tra... poco... tornerò a combattere..." Sorrise mentre lo caricavano nel retro del velivolo.
Persino fratello Bellos era stato gravemente danneggiato dopo essere sbarcato dal velivolo. La sua riparazione, viste le ferite del Techmarine anziano, avrebbe richiesto molto più tempo di quello che avevano a disposizione...
Aiutati i feriti, venerati i morti, il capitano dei Soli Blu dovette decidere cosa fare per lo spazioporto. Continuare l'offensiva non sarebbe stato possibile, la falla creata dall'assalto motorizzato del nemico era troppo grande per poter essere nuovamente rinforzata in tempi brevi... Presa la decisione, aprì il canale radio con il quartiere generale.
"QG qui è il capitano Lighter che parla. Trasmettete questa comunicazione a tutte le nostre truppe sul fronte di Outanvr. Il fronte dello spazioporto deve riepegare, le posizioni non possono essere mantenute. La ritirata deve essere portata fino alla seconda linea di difesa. Fino a che non saremo riusciti a riorganizzarci non attaccheremo le posizioni dei Cavalieri di Ultramar. Ripeto: ripiegate fino alla seconda linea di difesa."
A quella comunicazione ne seguirono altre ancora, alcune di protesta altre per definire i dettagli dei nuovi ordini. Raphael fu pervaso da un leggero sconforto: anche questo attacco contro i Cavalieri di Ultramar (sebbene i suoi uomini avessero tenuto le posizioni meglio delle altre volte) si era rivelato un fallimento. Però in lui si riaccese subito una fiamma... quella della rabbia e del disprezzo. Il ricordo dei novizi nemici massacrati con immensa facilità gli tornò alla mente. Dopo settimane di guerra e spionaggio avevano scoperto alcuni canali di comunicazione criptati del nemico; sintonizzò il suo comunicatore su uno di essi e disse:
"Non avrete vita lunga, Cavalieri di Ultramar. Vi sareste potuti redimere se vi foste arresi quando ne avete avuto la possibilità. Ora abbiamo le prove tangibili della vostra eresia, sarete presto abbandonati anche dai vostri ultimi sostenitori. Sarete soli, un capitolo rinnegato e condannato ad essere cacciato da tutti i servi a Lui fedeli per il resto dei vostri giorni! Godetevi le ultime scintille della vostra fede perchè presto ve la toglieremo con il fuoco."
Con il nuovo anno arriva anche un nuovo post! Auguro a tutti i miei lettori un felice e proficuo 2014. :) Grazie di tutto!
RispondiEliminaMiracoloso nuovo post! Mi sono accorto solo ora cavolo ahahah Bel BG, la guerra si fa più tesa eheh
RispondiEliminaAspetta che arrivi il mio inquisitore, poi vedrai come sarà tesa la situazione... :3
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