martedì 25 maggio 2021

The "GRAN FINALE" Part 5

Pianeta: Meghnada II
Luogo: Thunderhawk "Leonessa dei Cieli", durante il sorvolamento del deserto tra Bolitres e Manicarph assieme al resto della flotta aerea dei Soli Blu e dell'Inquisizione
Fine 5° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 4:29

   Erano in viaggio ormai da trentanove minuti. Non vi erano stati ritardi nella preparazione della forza d'attacco, dunque l'Inquisitore non aveva avuto nulla da ridire...per ora.
   Ad aver preso il volo da Bolitres era uno stormo composto da due Thunderhawk, tre Valkyrie dell'Inquisizione e varie Stormtalon come scorta. Non era una grandissima forza d'attacco, ma erano veloci e molto mobili, con i due velivoli più grandi che garantivano una potenza di fuoco non indifferente. Lighter sperava sarebbe bastata...
   In quel momento il suo vox prese vita, strappandolo dai suoi pensieri, segnalando così l'apertura di un canale vocale. La voce dell'Inquisitore risuonò nelle sue orecchie.
   "Capitano, mi faccia parlare con i suoi Marine. Devo accertarmi che ognuno sappia quali sono le priorità di questa missione." Un'espressione di fastidio passò sul volto dell'Astartes, tanto veloce a scomparire quanto rapida era comparsa. "Come desidera." Con riluttanza nata dall'avversione che ormai sentiva naturale nei confronti del suo "caro" collega, eseguì l'ordine.
   "Space Marine dei Soli Blu, è l'Inquisitore Klaus Noel che vi parla. Salterò i preamboli ed arriverò dritto al punto: ci stiamo dirigendo verso l'ubicazione di un artefatto Necron di grande valore per il nemico. E' indubbio che sarà difeso strenuamente, ma confido nelle vostre capacità per aprire un varco a me ed al mio team per entrare nell'artefatto e...svolgere al meglio il nostro compito. Dopo dovrete rimanere di guardia, impedendo a qualunque forza ostile di penetrare all'interno fintanto che io ed i miei uomini saremo all'interno. Chiaro?" Seguirono parole d'assenso da parte dei capi-squadra sugli altri velivoli. "Molto bene. Che la luce dell'Imperatore guidi tutti noi in quest'ora buia." Pronunciate queste parole, lasciò spazio a Lighter di subentrare per spiegare ai piloti ed ai soldati quale sarebbe stato il piano di battaglia. Poco dopo aver finito di impartire gli ordini ed aver chiuso la comunicazione, si alzò in piedi e, toltosi l'elmetto, si mise a scrutare attentamente i guerrieri seduti attorno a lui nella pancia della Thunderhawk. Gli sguardi dei suoi confratelli si alzarono, fissandosi tutti nei suoi occhi. Lenti rosse incontrarono iridi dello stesso colore.
   "Dimenticate quello che avete sentito, noi seguiremo un obiettivo diverso." Si mise a passeggiare per il ponte, alzando il livello della propria voce per farsi sentire da tutti. Gli Astartes seduti attorno a lui si mossero a disagio nei propri sedili per pochi istanti, nessuna parola venne pronunciata. Tutti loro, capendo le implicazioni delle parole di Lighter, rimossero i propri elmetti nel silenzio più totale, in modo da non rischiare di trasmettere ciò che sarebbe seguito. Sulle loro facce non vi era sorpresa, solo determinazione. Fu il sergente Pank'eas, uno dei suoi uomini più fidati, a rompere il silenzio, dando voce a ciò che tutti stavano pensando. "Allora qual è il piano, capitano?"
   Un mezzo sorriso increspò le labbra di Raphael. "Il piano, sergente? Andremo a caccia di teste. Una in particolare: quella del capitano Abrahel."

Pianeta: Meghnada II
Luogo: CGE (Centro Gestione Emergenze) presso il bastione comando di Bolitres, ex-caserma Arbitres, riadattato come Strategium delle forze di liberazione ed epurazione
Inizio 6° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 13:58

   Disfatta. Sconfitta. Ritirata.
   Così poteva essere riassunto l'esito della missione suicida in cui si erano imbarcati per volere del tre volte maledetto Inquisitore Klaus Noel dell'Ordo Xenos.
   Al loro arrivo sul campo di battaglia, i Soli Blu erano stati accolti da un'enorme quantità di fuoco contraereo proveniente sia dagli eretici che dagli xeno. Tutti si erano momentaneamente alleati per eliminare la flottiglia degli Astartes, e non solo: il piano dell'Inquisitore per penetrare all'interno dell'artefatto Necrontyr aveva aiutato i loro nemici ad abbattere i velivoli. Uno a uno, erano andati giù. Solo la "Leonessa dei Cieli" e pochi altri erano rimasti in volo alla fine dello scontro, ciascuno di questi fondamentale per la successiva e rovinosa ritirata dal campo di battaglia. Una ritirata che era stata chiamata solo dopo l'abbattimento del capitano Abrahel dei Cavalieri di Ultramar ad opera di Lighter. L'uccisione però non era stata confermata, data la concitazione del momento e la necessità dell'intervento tattico del Sole Blu per mettere delle pezze a quella ignominiosa azione militare.
   L'unica cosa che poteva quasi considerarsi una vittoria era la morte di Noel nello schianto del suo Valkyrie. Assieme a lui erano deceduti anche Tariel degli Ultramarine e altri membri del suo kill team. Le guardie imperiali dell'Inquisizione erano state decimate, assieme ad alcune delle unità dei Soli Blu. Kadmion, alla guida dei Deathshroud, era fortunatamente sopravvissuto al combattimento.
   Per quanto riguarda gli scontri nello Spazio sopra Meghnada, si era concluso tutto in un nulla di fatto. A parte lo scontro avvenuto appena dopo l'arrivo della flotta dei Cavalieri di Ultramar, non vi erano stati altri scontri rilevanti. Avevano perso qualche nave, e così i loro avversari, ma nessuna delle due fazioni aveva cercato di vibrare il colpo finale all'altra per paura di perdere troppi vascelli. E a quanto pareva dagli ultimi rapporti che Eidol aveva fornito a Lighter, le navi degli eretici erano impegnate ad evacuare i propri territori per togliersi di torno il più rapidamente possibile. Per quanto non facesse piacere a Lighter che quei traditori si portassero via cittadini imperiali, non poteva rischiare ulteriori perdite su un pianeta così lontano dalle linee di rifornimento. Inoltre, non averli attorno gli avrebbe permesso un maggiore controllo della campagna. Non che gli ordini originali di eliminare altri Space Marine gli fossero mai piaciuti. Avrebbe gestito le lamentele dei Templari Neri in un secondo momento, la cosa più importante ora era la messa in sicurezza di questo pianeta.
   Nei giorni sucessivi alla grande battaglia altri territori erano stati annessi, salvando quel poco di popolazione che vi rimaneva, ma non vi era stato alcun avvistamento dei loro nemici. Dei Tiranidi non vi era più alcuna traccia. Anche dei Necron non si avevano più notizie, stranamente. Il silenzio dei campi di battaglia preoccupava enormemente Lighter. Per citare un'antica opera terrestre, aveva la sensazione che questo fosse "il respiro profondo prima del balzo".
   Al momento, il Sole Blu si trovava nel centro dello strategium, coordinando l'avanzamento delle unità di Astertes e fanti della Marina rimasti sul pianeta. L'assenza di combattimenti rendeva il tutto solo leggermente più facile, perchè le linee di approvvigionamento si facevano sempre più intricate e complesse da gestire, viste le forti limitazioni ai mezzi impiegabili dopo un lungo periodo di conflitto armato. Assieme ai rapporti riguardanti le città che venivano riconquistate, fluivano anche i racconti dei sopravvissuti, i quali venivano letti o ascoltati da una parte dello staff per verificare la presenza di qualsiasi informazione sugli spostamenti degli xeno. Niente di niente.
   Ma presto Lighter avrebbe dovuto lasciare il suo posto a qualcun'altro. Aveva un appuntamento che non poteva più rimandare: quello con gli interrogatori al servizio dell'ormai defunto Klaus Noel.

Pianeta: Meghnada II
Luogo: CGE (Centro Gestione Emergenze) presso il bastione comando di Bolitres, ex-caserma Arbitres, riadattato come Strategium delle forze di liberazione ed epurazione
Inizio 6° settimana della Campagna per Meghnada II
Ore: 14:20

   Si sedettero davanti alla sua scrivania come il loro maestro solo pochi giorni prima aveva fatto: con aria di supponenza, come se fossero loro a dettare le regole. Peccato che i loro battiti cardiaci tradissero quell'ostentata risolutezza. Erano tutti agitati ed impauriti...tranne uno. Dei tre uomini ed una donna che erano entrati nell'ufficio del capitano dei Soli Blu solo l'omaccione dalla testa irsuta sembrava essere a proprio agio.
   Assieme a loro c'erano i sopravvissuti della Guarnigione della Morte: Nitral delle Falci dell'Imperatore ed Emaric dei Soli Blu. Forse ce ne era un altro, ma Lighter non sapeva esattamente chi fosse, era stato rispedito sulla nave dell'Inquisizone appena tornati per guarire le sue gravi ferite. E poi lui si era interessato solo al fato di Klaus, Taris ed Emaric, chiedendosi se l'essere sopravvissuto del suo "confratello" fosse solo un caso…
   Con un cenno della mano fece segno al gruppetto di sedersi. "Cosa volete?" furono le parole di Lighter. Non tentò neanche di nascondere il proprio tono irritato per dover sprecare il suo tempo con gli sgherri di un Inquisitore che gli aveva causato tante perdite per nulla. La prima a parlare fu la donna.
   "Capitano Lighter, ci dispiace distrarla dai suoi importanti incarichi, ma non potevamo fare altrimenti." Il battito cardiaco della donna tradiva la sua agitazione. "Il mio nome è Elysa Kryss e assieme ad i miei colleghi" fece un ampio gesto per indicare i tre uomini in piedi accanto a lei, i quali risposero al gesto con un cenno del capo "faccio parte degli interrogatori del defunto Inquisitore Noel. Andrò dritta al punto: abbiamo bisogno dei suoi uomini per continuare le ricerche che il nostro nobile superiore ha lasciato incomplete, oltre ad esigere che ci riconsegni il comando della nostra nave in orbita sopra il pianeta. Ormai i Cavalieri di Ultramar se ne sono andati portandosi dietro la propria flotta, i Necron sono scomparsi ed assieme a loro i Tiranidi, dunque non ha più bisogno della Albero di Luce per compiere la sua missione su questo pianeta."
   La donna non aveva tutti i torti. Non poteva continuare a tenere la loro nave ai propri ordini, ora che la minaccia degli eretici e degli xeno era scomparsa. Però non voleva neanche rendere la vita facile a questi lacchè pretenziosi, come se fossero loro gli Inquisitori e non l'uomo che era stato raccolto con un cucchiaio dopo lo schianto del suo valkyrie. Si prese qualche secondo per studiare meglio i presenti. Elysa appariva come una giovane ragazza, dai lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon dietro la testa; il viso non aveva tratti spiacevoli, ma era deturpato da due protesi oculari ingombranti e assai squadrate, con luminose lenti rosse. Sia lei che gli altri tre uomini erano vestiti con tute da combattimento di colore nero e mantelli rossi adagiati sulla spalla destra. Al fianco avevano tutti una spada ed una fondina per pistola requiem, entrambe armi molto decorate per quel poco che si intravedeva. Due dei maschi erano uguali, probabilmente gemelli; capelli corti e neri, occhi dello stesso colore e pelle molto abbronzata. Il terzo era un uomo molto grosso con capelli castani a porcospino, barba folta ed aveva tatuata una grossa "I" nera sulla guancia sinistra. I suoi occhi del colore del ghiaccio erano fissi sul volto del capitano dei Soli Blu; il battito del suo cuore continuavano a marcarlo come il più calmo dei quattro.
   "Quindi è questo che volete?" Raphael Lighter non aveva mai sofferto la presunzione degli agenti dell'Inquisizione e sicuramente non avrebbe avuto la stessa pazienza che aveva mostrato verso Klaus Noel. "Continuare le ricerche di un folle? Non avete visto quanta morte e distruzione ha portato l'ossessione del vostro maestro? Per seguire della sporca tecnologia xeno ha sacrificato le vite di molti dei miei Marine e rischiato di compromettere la liberazione di un pianeta imperiale, per non parlare delle perdite che voi stessi avete subito. Quale ragione vi spinge a proseguire sulla strada dell'eresia?"
   Silenzio. I quattro interrogatori in piedi di fronte al capitano dei Soli Blu si stavano scambiando molti sguardi facendo anche piccoli movimenti del corpo che non potevano essere altro che un linguaggio in codice che avevano appreso durante l'addestramento. Era quasi impercettibile, ma Lighter comprese che buona parte dei messaggi erano diretti a quello che era il più calmo, l'omaccione.
   "Ebbene?" chiese Lighter, spaziando con lo sguardo tra i presenti ma soffermandosi infine negli occhi color ghiaccio dell'uomo robusto. "Cosa ti spinge?" Ma invece che ottenere una risposta dal suo bersaglio, a rispondergli fu nuovamente la donna.
   "Il rispetto verso la missione che ci era stata affidata, la fedeltà verso il nostro maestro e..." "Non tu," la interruppe l'Astartes "voglio che risponda lui." Lo sguardo del Sole Blu non si era spostato dagli occhi dell'interrogatore più grosso.
   "La conoscenza è potere." La voce dell'uomo era profonda e priva di tono. Non un sorriso, non un movimento delle sopracciglia. La sua espressione sembrava di ghiaccio. "Conoscere meglio quello che i Necron hanno cercato di riattivare ci permetterà di combatterlo in futuro. Capitano, penso che non sia né così stupido né così naïve da credere che i Necron se ne siano semplicemente andati da questo pianeta per un fortuito caso. E' nostro dovere capire come e perché se ne sono andati dopo aver ottenuto l'Elysium. Penso che anche lei sia curioso di saperlo, capitano Lighter."
   "Come ti chiami, interrogatore?" fu la risposta di Lighter. L'omaccione alzò un sopracciglio.
   "Le piace rispondere alle domande con altre domande, vedo. Sono Maddox Vangelos, interrogatore anziano di quel prodotto di riciclatore che è attualmente l'Inquisitore Klaus Noel."
   Nella camera eruppe una genuina risata proveniente dalla gola del Sole Blu. Mai Lighter si sarebbe aspettato di sentire le parole "prodotto di riciclatore" riferite ai nobili resti di un inquisitore pronunciate da uno dei suoi lacchè. Doveva ammetterlo, questo Maddox aveva una bella faccia tosta, oltre che un macabro senso dell'umorismo.
   "Hai detto bene, interrogatore Vangelos: la conoscenza è potere. Ma ricorda che il potere corrompe. Serve uno spirito puro guidato da una fede incrollabile nell'Imperatore per riuscire a resistere alle tentazioni che questo pone lungo la vita di un uomo. Spero che tu sia quel genere di persona." Detto ciò, Lighter prese un d-pad e si mise a scrivere. "Avrai il comando della Albero di Luce, vi darò i permessi che vi servono per attrezzature o personale, ma non delegherò neanche uno dei miei Astartes al vostro servizio. Se lo facessi sminuirei il virtuoso compito dei miei confratelli della Guarnigione della Morte."
   Maddox accolse la concessione con un cenno di testa, apparendo tranquillo. Ma per quanto avesse mostrato quella faccia dura nella conversazione, Lighter si era reso conto di come il battito del suo cuore fosse aumentato dal momento in cui era stato interpellato. Aveva ancora un po' di strada da fare prima di poter essere promosso al rango di inquisitore. Nessuno dei due marine con l'armatura nera reagì.
   Finito di scrivere sul d-pad, il Sole Blu chiamò nella stanza Eidol Baris, il contrammiraglio addetto alle comunicazioni con la flotta soprastante i cieli di Meghnada II. Quando questo entrò nella stanza, rivolse un cortese saluto a tutti i presenti e si diresse alla scrivania del Sole Blu. "Cosa desidera, capitano?"
   "Contrammiraglio Baris, la prego di prendere questo d-pad e di mandare gli ordini ivi contenuti al ponte della Martello di Giustizia ed a quello della Albero di Luce. Per informarla, il comando dell'incrociatore dell'Inquisizione passa all'interrogatore anziano Maddox Vangelos. E' tutto."
   "Sissignore, sarà fatto immediatamente." Dopo aver ricevuto il d-pad ed aver eseguito il saluto militare, l'ufficiale della marina imperiale uscì dalla stanza.
   "C'è altro, interrogatori?" La luce del vox interno che segnalava una chiamata in arrivo non aveva smesso di brillare per tutto il colloquio. Era tempo che Lighter tornasse ai suoi doveri.
   "No capitano. Con il suo permesso, andremmo ad organizzare le ricerche nel deserto del nord." Nonostante la sua apparenza calma e glaciale, sembrava che l'interrogatore fosse ansioso di iniziare le ricerche, e con lui i suoi colleghi interrogatori.
   "Allora andate. E che la luce dell'Imperatore guidi il vostro sguardo." Con un breve saluto gli aspiranti inquisitori se ne uscirono dalla stanza. Raphael Lighter fissò la porta ancora per qualche secondo prima di reimmergersi in quel marasma di problemi che era la gestione dei territori liberati di Meghnada II.

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